Supervisione alla pari: una risorsa inestimabile

La professione dello psicologo è estremamente gratificante e arricchente. In qualsiasi ambito si operi, si ha la possibilità di entrare in relazione con molte persone, e sono sempre relazioni profonde, significative, intense.

Che si tratti di attività clinica, di formazione, di psicologia dello sport, di psicologia di comunità, di psicologia dell'emergenza o di qualsiasi altro settore, i nostri clienti/utenti/pazienti ci accolgono nelle loro vite, ci aprono le loro menti e i loro cuori, ci offrono la possibilità di condividere tragitti più o meno lunghi nello stupendo e talora difficile viaggio che è la vita.

Una complessità a rischio di burn-out

Proprio per la sua intensità e complessità questa professione sottopone chi la esercita ad un carico emotivo, cognitivo ed esperienziale estremamente intenso.

Ad ogni incontro, lo psicologo è lì con il suo interlocutore, con tutta la sua persona, unicamente per lui e con lui.

È facile comprendere perchè tutto ciò faccia rientrare quella dello psicologo tra le professioni ad alto rischio di burn-out.

Supervisione alla pari: una risorsa preziosa a vantaggio dei professionisti

La supervisione alla pari è uno scambio più o meno strutturato tra colleghi che può sostituire o integrare quella formativa o professionale che si realizza con un collega che ha un ruolo più didattico e up rispetto al supervisionato.

Lo scambio alla pari con i colleghi consente ai professionisti un monitoraggio costante del proprio operato, riducendo i vissuti di solitudine professionale che lo pongono a rischio di burn-out e aumentando la qualità dei suoi interventi a favore dei suoi clienti (utenti o pazienti che dir si voglia).

Fondamentale è confrontarsi tanto con colleghi con una formazione e una professionalità affine alla propria, quanto con colleghi con specializzazioni e esperienze lavorative diverse. La prima ipotesi, infatti, implica un linguaggio comune che agevola il confronto, la seconda offre nuove prospettive e nuovi stimoli, aiutando a superare eventuali impasse in cui si è intrappolati.

Alla pari non significa, dunque, che bisogna avere la stessa formazione o esperienza nè tantomeno la stessa anzianità professionale. Come per le conoscenze e competenze, anche l'eterogeneità dell'età (anagrafica e professionale) può rappresentare una ricchezza nella condivisione e nel confronto.

La supervisione alla pari: una ricchezza per gli utenti

Un professionista che si confronta assiduamente con i suoi colleghi potrà verificare i propri vissuti, esplorare le prorpie esperienze, riflettere sul proprio lavoro assumendo una prospettiva differente.

Questo gli consentirà di ritornare dai propri clienti con un'energia rinnovata e proponendo interventi sempre più efficienti, nel pieno rispetto del dovere etico e deontologico che richiede a ciascuno psicologo di operare nell'interesse del suo cliente, nel pieno rispetto della sua persona, dei suoi valori e dei suoi bisogni.

 

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