Desideri

Pasqua: tempo di uova e di sorprese.

Hai mai riflettuto sull'importanza dei desideri?

Un rapido giro nella rete ci offre una grande quantità di spunti in materia.

Lasciando la possibilità a chi abbia voglia di curiosare un po' sul mondo dei desideri di continuare a leggere la restante parte dell'articolo, propongo prima qualche rapida domanda e considerazione sulla quale mi farebbe piacere leggere le vostre riflessioni.

Sempre più spesso il mondo della psicologia rivolta ai genitori sottolinea l'importanza dei No che aiutano a crescere. E più in generale si punta l'accento sull'importanza delle regole, dei "devi", degli obiettivi e dei traguardi da raggiungere.

E non mi dilungo sulla negatività dell'era consumistica che coltiva bisogni per fini commerciali, dando vita a identità massificate ricoperte di un'abbondanza superflua che impedisce la nascita del desiderio. Che dire delle suggestive liste dei desideri ormai presenti su ogni sito di e-commerce!

Ovvio, qui non si nega l'importanza dell'impegnarsi e attivarsi per ciò che si vuole o dell'essenziale abilità di godere di ciò che si ha, bensì si sottolinea la necessità di riscoprire la capacità di sognare e di dar voce a quella parte più profonda e vitale di noi che è in grado di desiderare in modo autentico.

Siamo più in grado, in contrapposizione a questi automatismi imposti e subiti, rivolgendoci ai nostri bambini e al nostro bambino interiore:

  • di chiedere e dire cosa si desidera;
  • di coltivare il desiderio, l'attesa, la sorpresa;
  • di volere e bramare?

Se qualcuno ti chiedesse cosa vorresti trovare nell'uovo di Pasqua saresti in grado di dare una risposta?

Che riguardi beni materiali o non, che abbia a che fare con alti valori morali o sia espressione di un piccolo atto di sano "egoismo", che sia rivolto a se stessi, alle persone care o all'umanità intera, l'augurio è per ciascuno è quello di avere la capacità di riappropriarsi dei propri desideri.

Dal Bisogno al Desiderio

La collega, dr.ssa Cingolani, sul suo blog Ascolto e Benessere, nell'articolo dal suggestivo titolo "In questa società del bisogno c'è ancora spazio per il desiderio?", esplora l'excursus che porta l'essere umano nel suo processo evolutivo dal bisogno al desiderio:

  • [...] Con il termine bisogno intendiamo il soddisfacimento degli appetiti basali [...] quelle esigenze naturali garanzia della sopravvivenza della specie e dell’individuo.
    Finché il bambino resta nella pancia della madre il bisogno a tutti gli effetti è garantito [...] La nascita pone fine a questa condizione di omeostasi, di beanza intrauterina, pone termine all'"ERA" del bisogno e fa scattare l'"ERA" della domanda. [...] è la mancanza fin da subito sperimentata a far scattare la domanda attraverso il pianto come richiesta di quel qualcosa perso per sempre e che non si potrà mai definire. [...] Dice Lacan che la domanda alla fin fine è sempre e solo domanda d’amore. [...]
  • Ma il bambino in verità non domanda soltanto la presenza ma anche l’assenza. [...] Dare l’opportunità di emancipazione rispetto alla domanda della Presenza significa dare spazio per il DISTACCO DALL’ALTRO [...] Questo non vuol dire che il bambino non formulerà più domanda d’amore, questa l’accompagnerà per tutta la vita, ma soltanto consentire che questa domanda della presenza possa articolarsi insieme alla domanda dell’assenza, chiedere cioè all’Altro il permesso di poter accedere al DESIDERIO. [...] Il desiderio per esistere necessita della mancanza, si desidera qualcosa o qualcuno quando non c’è, il desiderio si nutre solo di mancanza. [...]
  • Dal bisogno, alla domanda, al desiderio si articola allora il percorso logico dell’essere in quanto umano, in quanto parlante. Un percorso di ricerca di una soggettività abitata che chiede di essere sempre provata, verificata, perché il desiderio come un folletto si nasconde e riappare e difficilmente si lascia afferrare, ma anche se lo si afferra richiede di essere migliorato, perfezionato, qualcosa sempre fa scarto, manca ed è proprio questa incompletezza che gli permette di restare sempre vivo. [...]

Libri sul desiderio

I testi su questo tema lo esplorano sotto angolature estremamente differenti. Eccone alcuni:

  • Ritratti del desiderio (2012) dello psicoanalista Massimo Recalcati: L'Occidente capitalista ha prodotto una nuova forma di schiavitù: l'uomo senza desideri, condannato a conseguire un godimento schiacciato sul consumo compulsivo e perennemente insoddisfatto. Era la tesi di "L'uomo senza inconscio": nel nostro tempo il desiderio rischia l'estinzione. Ma quando diciamo "desiderio" che genere di esperienza evochiamo? Qual è il significato di questa "parola" così fondamentale per la realtà umana? Massimo Recalcati indaga qui un tema chiave della dottrina di Lacan: il desiderio e i suoi enigmi. Come in una galleria di ritratti vengono raffigurati i diversi volti del desiderio umano: il desiderio invidioso, il desiderio di riconoscimento, il desiderio di "niente", il desiderio angosciante, il desiderio sessuale, il desiderio d'amore, il desiderio di morte, il desiderio dell'analista... Ne scaturisce una sintesi semplice e avvincente, che può essere considerata l'introduzione più efficace e più leggibile al pensiero di Lacan. (Dalla quarta di copertina)
  • Terapia del desiderio Maschile e Femminile (2011) degli psicoterapeuti Edoardo Giusti, Ornella Mariani e Marco Salerno: L'assenza di carburante vitale spegne il motore dello slancio realizzativo esistenziale. Il balsamo restaurativo neuro-clinico, di alcune tracce mnestiche primarie, riaccende la scintilla del desiderio. Nuovi germogli di ebbrezza passionale sono concimati fioriscono con la novità dell'azione immaginativa e creativa. (Dalla quarta di copertina)
  • La generatività del desiderio. Legami familiari e metodo clinico (2011) dello psicoterapeuta Nicolò Terminio: Questo libro collega la dimensione della generatività con l'esperienza del desiderio. La generatività del desiderio esprime la possibilità per ciascuno di trovare la propria cifra unica e singolare nel far entrare la propria soddisfazione nel legame con l'Altro, evitando di cadere nel tranello nevrotico che riconduce il proprio desiderio al progetto dell'Altro. La proposta concettuale di questo lavoro consiste nel definire le coordinate relazionali e simboliche dell'apertura al desiderio, rintracciando nella trama dei legami familiari i suoi presupposti evolutivi. Tali presupposti non si configurano però come semplici fattori causali. L'accesso all'esperienza del desiderio chiama in causa la responsabilità del soggetto che per vivere in prima persona deve riformulare e soggettivare la propria storia. Viene presentata una prospettiva inedita, dove gli studi e le ricerche sul "famigliare" dialogano con le evidenze cliniche della psicoanalisi e della psicopatologia. (Dalla quarta di copertina)
  • Metafisica e storia della metafisica. Vol. 24: Metafisica del desiderio (2003) di Claudio Ciancio, ordinario di Filosofia: L'idea di una metafisica del desiderio indica una direzione di ricerca assai promettente per il pensiero contemporaneo in quanto individua un accesso privilegiato alla trascendenza e suggerisce ampi spazi di approfondimento all'indagine metafisica. In questo volume il carattere complesso, ricco e ambivalente del desiderio, colto nelle sue molteplici sfaccettature, viene messo in luce accostando alla trattazione più squisitamente teoretico-filosofica l'approccio biblico-teologico e quello psicanalitico. (Dalla quarta di copertina)
  • La distruzione del desiderio. Il narcisismo nell'epoca del consumo di massa (2000) di Fabio Ciaramelli, ordinadio di Filosofia del Diritto: Viviamo nell'epoca dello stallo del desiderio: una pubblicità pervasiva e perentoria propaga capillarmente immagini seducenti e affascinanti che dovrebbero suscitare e stuzzicare il desiderio e invece lo minacciano e lo annientano perchè vi vedono un semplice pretesto per la promozione di nuovi oggetti di consumo. Una figura monca del desiderio - protagonista e vittima sulla scena dominante del marketing - oscilla tra la sua negazione e il suo fallimento. Filosofia e psicoanalisi vedono in questa corsa verso l'appagamento immediato una deriva illusoria e pericolosa del narcisismo dei consumi che distrugge il legame sociale, accresce i disagi e le insicurezze tra individui isolati e spaesati e moltiplica l'aggressività. (Dalla quarta di copertina)

Un rapido giro nelle biblioteche offre poi la possibilità di scoprire altri saggi, romanzi e "letture alternative" sul desiderio come:

  • La botanica del desiderio. Il mondo visto dalle piante (2009) del giornalista americano Michael Pollan: Scegliere e coltivare le piante che sono più utili può sembrare solo uno dei modi in cui gli uomini intervengono sulla natura. Ma proviamo a ribaltare la prospettiva: e se fossero state le piante a scegliere l'uomo, facendo leva sulle sue esigenze e adattandosi a esse? Lo hanno "addomesticato", si sono garantite la sua alleanza, hanno approfittato del suo interesse a riprodurle. Michael Pollan ne ha scelte quattro emblematiche - la mela, il tulipano, la cannabis, la patata - legate intimamente ai desideri umani: dolcezza, bellezza, ebbrezza e controllo. "La botanica del desiderio" ripercorre la storia politica, sociale, economica e naturale del nostro pianeta dal punto di vista di questi organismi, dimostrando, con ironia e immediatezza, che quella tra noi e loro è una relazione reciproca. (Dalla quarta di copertina)
  • Desiderio (2003) di André Brink, scrittore sudafricano grande amico di Nelson Mandela e scomparso nel febbraio di quest'anno: Il romanzo racconta la relazione complessa tra Ruben Olivier, bibliotecario ultrasessantenne ormai in pensione, e Tessa Butler, una giovane neanche trentenne, spigliata e vivace che Ruben prende a vivere con sé. Tessa dichiara profondi sentimenti e movimenta le sue giornate, ma gioca con lui e gli fa intravedere possibilità che non si realizzano. E Ruben vede il suo mondo, un tempo ordinato e pacifico, vacillare a poco a poco. (Dalla quarta di copertina)
  • Sette anni di desiderio (2000) dell'orgoglio italiano Umberto Eco: Questo volume, pubblicato per la prima volta nel 1983, raccoglie interventi e articoli usciti sui principali quotidiani e riviste italiane dal 1977 al 1983. Umberto Eco, con piglio narrativo e umori satirici, mette in pratica una semiologia del quotidiano, un’attenzione all’universo dei discorsi giornalistici o politici, ai fatti di costume, secondo quella naturale vocazione "politica" di studioso dei linguaggi e delle loro mistificazioni. Ma perché porre l’accento su quei sette anni e perché di desiderio? Perché quella stagione si svolse (anche) all’insegna del desiderio: desiderio di morte, di martirio, di trasparenza, di sovrannaturale, di occulto. A tanto desiderio, e alla crisi della ragione che ne ha accompagnato il percorso, l’autore risponde con l’esercizio della ragionevolezza e dell’ironia.
  • Terapia del desiderio. Teoria e pratica nell'etica ellenistica (1998) dell'americana studiosa di filosofia Martha C. Nussbaum: Scavalcando i confini convenzionali fra filosofia, storia, letteratura e scienze sociali, Martha Nussbaum guida il lettore-paziente a un dialogo interattivo con i principali esponenti delle filosofie ellenistiche, convinta che mai come nell'Epicureismo, nello Scetticismo e nello Stoicismo si sia arrivati a porre le basi di una terapia cognitiva dei mali dell'anima mediante una filosofia capace di illuminare, attraverso l'esercizio della logica e della ragione, temi impellenti e quotidiani come la paura della morte, l'amore e la sessualità, la collera e l'aggressività. (Dalla quarta di copertina)
  • Desiderio e tecnologia: il problema dell'identità nell'era di Internet (1997) di Allucquère Rosanne Stone: L'argomento al centro del libro è il problematico rapporto che si è andato delineando tra la tecnologia e le nozioni tradizionali di identità e di genere sessuale. Il libro è concepito come una raccolta di performances, ognuna con una dinamica propria e autonoma, che alla fine si ricongiungono in una sinfonia di voci in continua tensione tra loro. (Dalla quarta di copertina)
  • Moralità: memoria e desiderio (1980) del sacerdote cattolico e teologo Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione: Il libro contiene alcuni interventi di Giussani sui temi della moralità, della preghiera, della santità e del peccato. (Fonte: Wikipedia)

Film

Anche il mondo del cinema non è stato mai sordo al tema del desiderio. Si vedano ad esempio titoli di trame in cui si intrecciano storie d'amore, di tradimenti, di battaglie, di sfide con se stessi o con il mondo che circonda i protagonisti; storie che narrano di grandi gioie ma anche grandi sofferenze dovute o conseguenti alla ricerca di ciò che si desidera, che sia piacere, lusso, potere, successo o amore:

  • Le leggi del Desiderio: film del 2015 diretto da Silvio Muccino;
  • Desiderio: film del 2006 scritto e diretto da Valeska Grisebach;
  • Desiderio: un film del 1946, diretto dai registi Marcello Pagliero e Roberto Rossellini.

Fiabe e Cartoons

Il mondo delle fiabe e dei cartoni animati, per fortuna, continua ad alimentare nei bambini il concetto del desiderio. Si pensi ad esempio a:

  • la storica colonna sonora di Cenerentola, I sogni son desideri (titolo originale: A Dream is a Wish Your Hearth Makes) che recita: "non disperare nel presente ma credi fermamente e il sogno realtà diverrà! se il mondo soffrir ti fa.. non devi disperar..ma chiudi gli occhi per sognar e tutto cambierà";
  • il più recente Due Fantagenitori in cui il giovane protagonista ha a disposizione due folletti magici (i fantagenitori) che avverano ogni suo desiderio ma che, soprattutto ascoltano ogni suo desiderio perchè gli sono accanto e sono sempre presenti;
  • e il più classico genio della lampada, riproposto in più e più versioni, un amico fedele e molto spesso dispettoso che può avverare ogni desiderio... o almeno tre!

Qualche aforisma sul desiderio

Fonte: aforisticamente.com

Il desiderio è metà della vita, l’indifferenza è metà della morte. (Khalil Gibran)

La sola vera tristezza è nell’assenza di desiderio. (Charles-Ferdinand Ramuz)

La mancanza di desideri è il segno della fine della gioventù e il primo e lontanissimo avvertimento della vera fine della vita. (Goffredo Parise)

Tu puoi avere tutto quello che desideri se abbandoni la convinzione che non puoi averlo. (Robert Anthony Robbins)

Quando desideri una cosa, tutto l’Universo trama affinché tu possa realizzarla. (Paulo Coelho)

Impara a chiedere quello che desideri…Il peggio che la gente possa fare è non darti ciò che chiedi – ed è precisamente il punto in cui eri prima di chiedere. (Peter McWilliams)

La vita è una profezia che si autoavvera. Puoi non ottenere ciò che desideri, ma a lungo andare otterrai ciò che ti aspetti. (Denis Waitley)

C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera. (Henry David Thoreau)

Il sogno è il tentato appagamento di un desiderio. (Sigmund Freud)

Quando non si desidera l’impossibile, non si desidera. (Antonio Porchia)

Non può appassire ciò che fiorisce di desiderio. (Casimiro De Brito)

Curiosità

Su aforisticamente.com si legge:

Dai bambini agli anziani, tutti abbiamo dei desideri. I desideri possono durare pochi minuti o per sempre, possono essere realistici o al contrario possono risultare inverosimili!
Qualcuno si è divertito a stilare una classifica dei dieci desideri più importanti o “più desiderati” nella vita dell’uomo. Al primo posto c’è il desiderio di restare per sempre giovani, al secondo il desiderio di essere felici, al terzo il desiderio di diventare immortali, al quarto di tornare indietro nel tempo, al quinto di non perdere mai la persona amata. Al sesto posto c’è il desiderio di essere sani. Al settimo posto c’è quello di innamorarsi. All’ottavo posto essere famosi. Al nono posto viaggiare per il mondo. E solo al decimo posto c’è il desiderio di diventare ricchi. Curiosamente tra i primi dieci desideri non c’è quello di fare del bene al prossimo.

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